venerdì 6 agosto 2010

Profonda crisi!

auto motoMese di luglio da dimenticare per il mercato delle due e quattro ruote a causa delle vendite a picco.


In entrambi i mercati (auto e moto) si è registrato un trend negativo a due cifre – 26% per le auto e – 31% per le moto!


Questi dati stanno preoccupando enormemente gli addetti ai lavori.

Per loro hanno parlato il presidente di Federauto Filippo Bavan Bernacchi e di Confindustria ANCMA Corrado Capelli.



Filippo Bavan Bernacchi: “Servirebbe che il premier prendesse in mano la situazione, da un lato rinnovando dei bonus pluriennali per svecchiare il parco auto e incentivare le vetture a basso impatto ambientale; in primis quelle alimentate a Gpl e a metano. Dall’altro, varando una politica seria per riallineare la tassazione delle vetture aziendali agli altri Paesi europei. C’è una differenza enorme a nostro sfavore e le poche aziende che potrebbero acquistare auto, veicoli commerciali e industriali, sono costrette a mantenere i propri parchi, anche obsoleti, non sicuri e inquinanti»


Corrado Capelli: ” Se fossero stati disponibili i fondi per gli incentivi avremmo potuto mantenere i volumi di vendita, come accaduto l’anno scorso, con effetti moltiplicatori su tutta la filiera produttiva e distributiva dell’intero settore. Speriamo che il Ministero dello Sviluppo Economico riconsideri l’allocazione degli incentivi varati ad aprile, ancora largamente inutilizzati da diverse categorie, mentre le 2 ruote e le barche li hanno “bruciati” in pochi giorni. E’ evidente – conclude il Presidente di ANCMA – che l’elasticità della domanda per noi è estremamente sensibile alle iniziative di incentivazione, indispensabili per non interrompere il circolo virtuoso di sostituzione dei veicoli obsoleti con quelli di nuova generazione, più sicuri e con meno emissioni”.


Purtroppo il mancato interessamento fin qui dimostrato da parte del Governo per i settori dell’auto e della moto penso sia destinato a continuare, visto la crisi che ha colpito in questi giorni la maggioranza parlamentare, con serie conseguenze su tutto il settore.






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